Toto', esasperato dalla prepotenza e dall'insensibilitą dell'amministratore di un teatro di posa, al quale s'č rivolto per avere del lavoro, minaccia di ucciderlo e, preso per matto viene rinchiuso in una clinica psichiatrica, in osservazione. Al medico, che lo interroga, Toto' espone le sue idee sulla societą e sulla vita sociale. Secondo lui gli uomini si dividono in due gruppi: gli uomini propriamente detti, cioč coloro che soffrono, che lavorano, che sudano, e i "caporali", vale a dire coloro che fanno lavorare, fanno sudare, fanno soffrire gli altri. Per dare la dimostrazione pratica della fondatezza della sua teoria, Toto' rievoca alcuni episodi della propria vita, nel corso della quale egli č sempre stato messo nei guai da qualche "caporale". Durante il periodo fascista, il ruolo di "caporale" č tenuto da un milite fascista, che lo perseguita; nel periodo dell'occupazione tedesca, Toto' č vittima del direttore del campo di concentramento, che lo fa condannare addirittura alla fucilazione. Vengono poi un ufficiale americano, che abusando della propria autoritą, tenta di sedurre Sonia, la fidanzata di Toto', e il direttore di un settimanale a rotocalco, che abusando della buona fede di Toto', gli fa firmare un memoriale, nel quale gli fa dire quello che Toto' non ha mai pensato, nč detto. Quando Toto' vuol pubblicare una ritrattazione, il giornalista lo fa condannare per truffa. Convinto dalle buone ragioni di Toto', il medico lo lascia libero; ma uscendo dalla clinica il poveretto ha l'amara sorpresa di vedere la sua Sonia passargli davanti in una lussuosa macchina. Accanto a lei c'č suo marito, un ricco industriale milanese, un altro "caporale". |