Irene Wagner lavora col marito Alberto in un laboratorio chimico-farmaceutico. Irene ha un amante, Enrico, ma il rimorso della colpa, acuito in lei dal contegno affettuoso del marito, la tormenta. Una sera ella viene fermata da una donna, che le dice di essere stata in passato l'amante di Enrico e mostra di essere al corrente della sua tresca. La donna, che ha detto di chiamarsi Giovanna Schultze, va il giorno dopo al laboratorio e ricatta Irene, chiedendole 5000 marchi come prezzo del suo silenzio. Irene subisce il ricatto; ma, avendo incontrato Giovanna a teatro, questa le sfila dal dito un anello. Questo fatto la mette in imbarazzo, perchč Alberto le domanda conto del gioiello. In realtą Giovanna č d'accordo con Alberto, il quale ha scoperto da tempo l'infedeltą della moglie. Egli suggerisce a Giovanna di restituire l'anello ad Irene, domandandole in cambio 20.000 marchi. Ma Irene minaccia di denunciare il ricatto alla polizia: Giovanna, spaventata, confessa di essere d'accordo con Alberto. Profondamente scossa da tale rivelazione, Irene fugge. Telefona alla governante, raccomandandole di aver cura dei bambini, poi si reca al laboratorio, decisa ad avvelenarsi. Mentre sta per iniettarsi il liquido mortale, giunge Alberto, cui Giovanna ha riferito la sua conversazione con Irene. Marito e moglie s'abbracciano, dicendo di aver entrambi sbagliato e di voler iniziare una nuova esistenza. |