Nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, da Salonicco il pugile greco Salamo Arouch, in quanto ebreo, viene deportato dai nazisti nel campo di concentramento di Auschwitz insieme a tutti i familiari e unitamente alla fidanzata Allegra e ad Elena, la sorella di costei. Dopo essere stato assegnato, con il padre ed il fratello Avram, ai lavori forzati, Salamo, in quanto campione di pugilato, è destinato dal comandante del campo, il maggiore Rauscher, a sostenere crudi incontri di boxe contro altri prigionieri per consentire agli ufficiali tedeschi di effettuare scommesse in denaro sul vincitore. Dato che il perdente viene eliminato dai carcerieri mentre il vincitore riceve razioni supplementari di pane, Salamo, per sopravvivere, riesce a vincere tutti gli incontri con la speranza anche di salvare, col suo successo, i familiari dallo sterminio. Ma inutilmente: nel generale olocausto solo Salamo, aiutato da un "kapò", uno strano tipo di zingaro, è l'unico superstite di tutta la sua famiglia. Ora ha soltanto un unico desiderio: quello di poter ritrovare viva Allegra. |