Matteo, ricco ebreo nazionalista, contemporaneo di Gesù, vede in quest'ultimo solo un ostacolo alla liberazione dal giogo romano, mediante l'insurrezione. Egli incita il popolo contro Gesù, ed impedisce a sua moglie, già cristiana di cuore, di offrire un sorso d'acqua al Redentore, che s'avvia al Golgota. Per questo viene condannato ad errare eternamente sulla terra, e gli è negato ogni riposo, anche quello della tomba. Lo troviamo a Parigi nel 1940, trasformato miracolosamente nel giovane banchiere Matteo Blumenthal. Ricchissimo e potente, potrebbe agevolmente sottrarsi alla persecuzione nazista; ma non vuole. Egli vuole condividere la sorte dei propri correligionari, e con molti di essi viene inviato in Germania, rinchiuso in un campo di concentramento e sottoposto ai più brutali maltrattamenti. Giovane, aitante, pieno d'energia, non si lascia piegare dalla sofferenza, anzi riesce ad organizzare la rivolta, e fugge con alcuni compagni. Riesce a mettersi in salvo, ma quando apprende che cento ostaggi saranno uccisi, se egli non vien catturato, si presenta spontaneamente al campo, e subisce il martirio, che per l'errante è la liberazione. |