Irene Girard, moglie di un diplomatico straniero, vive felice a fianco del marito. Il suo tenore di vita è del tutto normale e corrisponde alle abitudini delle donne della sua classe; ma, improvvisamente, un tragico avvenimento viene a sconvolgere la sua esistenza. Il suo unico figliolo dodicenne muore in seguito ad un tentativo di suicidio: risulta che il piccolo si credeva trascurato dai genitori. Questo dramma doloroso provoca nell'animo d'Irene una violenta crisi: essa si sente colpevole e il suo dolore la rende più sensibile al dolore altrui. Un cugino marista, Andrea, le fa da guida nel visitare le case dei poverissimi. Irene porta loro da prima soccorsi materiali e si consacra poi con assoluta dedizione all'assistenza dei malati e dei sofferenti. Ella conforta con le sue cure gli ultimi giorni di una prostituta; per indurre un giovane delinquente al pentimento lo fa fuggire e viene arrestata per favoreggiamento. Per soffocare lo scandalo, il marito la fa ricoverare in una clinica psichiatrica. Determinata a praticare, secondo i propri intendimenti, la dottrina evangelica dell'amore, Irene rifiuta ogni compromesso e viene rinchiusa per sempre nella casa di salute. |